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MIMISOL: TRE NOTE, UNA POESIA

Sono armonie in versi quelle della collezione MiMiSol nata cinque anni fa dal talento e dalla creatività di Imelde Bronzieri. Rime di una poesia che scaturisce a ogni stagione da tre note, mi mi sol, le stesse che aprono la celebre ninna nanna di Johannes Brahms e rappresentano il messaggio poetico del brand che già dal suo esordio ha riscosso grandi consensi a livello internazionale.

La collezione primavera – estate 2018 si presenta nel segno della continuità e del rinnovamento: prosegue la collaborazione con l’artista e fotografo Mauro Balletti, che da sempre interpreta con i suoi scatti i capi MiMiSol; cambia invece la grafica del logo attraverso il restyling curato da Giovanni Cavalleri in collaborazione con la calligrafa Gabriela Hess.

“Quando ho creato questa linea ho voluto che fosse contemporanea e che rispecchiasse perfettamente la mia sensibilità nella scelta dei materiali, nella modernità delle forme, nella cura dei dettagli”, racconta Imelde, che non perde mai di vista un obiettivo fondamentale: trasmettere emozioni.
“Quelli di oggi sono bambini digitali ai quali dobbiamo comunicare l’importanza di possedere anche pochi vestiti purché di qualità e che avere cura di un capo significa aver cura di sé stessi”, spiega la designer, ponendo l’accento sulla necessità di insegnare giorno per giorno e con i più piccoli messaggi positivi quanto il rispetto per sé stessi sia anche rispetto per gli altri.

Per tutte queste ragioni MiMiSol, che ha una forte identità, riconoscibile senza bisogno di guardare l’etichetta, non è solo vestiti ma pensiero e comportamento, e anche una raffinata bambolina, Mimì, rigorosamente di pezza ma estremamente elegante.

Perfetta testimonianza dello spirito di MiMiSol è un abito in tessuto 3D ormai iconico, apparso già nella prima collezione e proposto tuttora con successo: perfetto emblema di modernità, esprime l’interpretazione contemporanea della vestina di una volta, un concentrato di grazia e di buongusto irrorato di futuro. Questo capo, immortalato in uno scatto di Achim Lippoth per Kid’s Wear Magazine, è anche stato esposto al Victoria & Albert Museum of Childhood di Londra in occasione della mostra ABC Photography.

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